Vacanza in barca a vela in Corsica
ARTE E CULTURA CORSA E ALTRI INFORMAZIONI SULLA CORSICA
I valori fondatori della cultura della Corsica e del popolo Corso sono molto presenti nell’isola, a ragione di questo il movimento nazionalista che ha reso popolare la nozione di identità corsa.
Amore per la loro isola, sofferenze della storia, rudezza di una vita che ha dovuto strappare la sua sussistenza alla terra, hanno dato ai Corsi un sentimento d'identità molto forte di appartenenza.
I Corsi sono un popolo religioso, il loro culto per loro va oltre la semplice osservanza, la religione fa parte integrante della cultura e del modo di vivere dei Corsi.
Ogni paese, frazione o quasi possiede la sua cappella, le messe sono celebrate nelle chiese parrocchiali, molte delle quali sono notevoli per la loro architettura.
Per il Popolo Corso il senso dell’onore e il rispetto della parola data che ne consegue, sono certamente un valore importante. Tutti hanno sentito parlare della ‘vendetta’. Questo è dovuto a un retaggio storico, la lontananza della giustizia genovese (durante la loro dominazione) e il cattivo funzionamento della sua applicazione hanno spesso spinto colui che aveva subito una grave offesa a farsi giustizia da solo. Questo li obbligava ad un codice d’onore.
Poche righe per raccontare l'artigianato della Corsica. Artigiani capaci fabbricano ancora oggi bellissimi oggetti in legno, in particolare pipe, giochi di società, sculture, articoli da tavola o da cucina, penne... mobili. Legni usati il rovere o il castagno, l'ontano, l'olivo, il faggio o l'erica.
Non è possibile andare in Corsica e non acquistare un coltello corso.
E’ probabilmente l’oggetto più bello e il più autentico da portarsi da un viaggio in Corsica. Il vero coltello corso è quello del pastore, il curnicciolu. Manico incurvato, liscio, lama leggermente concava per permettere un taglio ‘a strappo’.
Alcuni artigiani specializzati fabbricano ancora oggi strumenti all’antica o scatole da musica, molto raffinate, in legno dipinto. Poche liuterie fabbricano chitarre o clavicembali e restaurano gli strumenti a corde.
Anche la musica ha importanza sulla cultura corsa, i canti tradizionali, spesso improvvisati, riflettono le lotte del passato e la durezza degli usi e costumi
Altre espressioni orali tradizionali, per la maggior parte scomparse, avevano la loro importanza:
i lamenti, i voceri (imprecazioni eseguite da donne vestite di nero dopo la morte violenta di un parente vittima della vendetta), i chjam’e rispondi (una voce chiama, un’altra le risponde)...Da una decina d’anni, le giovani generazioni si sono rimesse a cantare.
Alcuni tra gruppi più ascoltati anche dai giovani: i Muvrini, A Filetta o I Chjami Aghjalesi.
Come tutte le isole la Corsica ha imparato a diffidare da chi arriva dal mondo esterno. Dapprima sulla difensiva con gli Italiani chiamati ‘i lucchesi’, poi con i Francesi chiamati ‘i pinzutti’ ed infine con i ‘pied-noir’ (piedi neri), il Corso di oggi ha un raro senso dell’ospitalità verso coloro che rispettano la sua isola, i suoi abitanti, il suo patrimonio e la sua cultura.
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